Duomo di San Massimo

DUOMO DI SAN MASSIMO

A cura di Francesca Massaro, Storica dell’arte
 

 

Il Duomo di San Massimo è situato in fondo alla piazza più grande e centrale della città, conosciuta ai più come Piazza Duomo ( ma anche detta Piazza del Mercato in virtù della grande fiera giornaliera che vi si teneva fino al sisma del 2009). Le vicende della chiesa sono travagliate in quanto la struttura è stata colpita duramente da tutti i terremoti che hanno colpito la città dal XV secolo sino ad oggi. Storicamente sappiamo che la fondazione della sede vescovile dell’Aquila e la conseguente costruzione della cattedrale avvennero nel 1256, anno in cui papa Alessandro IV attraverso una bolla apostolica soppresse la diocesi di Forcona (attuale Civita di Bagno), e trasferì la sede a L’Aquila.
 
La cattedrale venne intitolata ai Santi Massimo e Giorgio: Il primo per mantenere l’antica intitolazione della basilica romanica di Forcona, il secondo per onorare la piccola chiesa che aveva ospitato per i primi tempi la cattedra vescovile.
 
Sono pervenute poche notizie riguardo l’aspetto originario del duomo che andò completamente distrutto dal sisma del 1703; dell’antica struttura rimane soltanto la parete laterale destra di cui si può ammirare un muro in pietre calcaree, ritmato da lesene scanalate che inquadrano monofore a sesto acuto.
Attualmente il duomo presenta una facciata in stile neoclassico. la zona inferiore costruita da un unico ordine di colonne ioniche, venne costruita da Giambattista Benedetti nel 1851; la zona superiore con le due torri campanarie (ciascuna ospitante una meridiana) venne ultimata nel 1928. Al centro è presente una finestra con parvenza di semioculo che consente alla luce di filtrare nella struttura.
 
L’interno è in stile barocco, realizzato tra il 1711 e il 1780, a navata unica con cappelle laterali. A destra troviamo il sepolcro del cardinale Amico Agnifili, realizzato nel 1480 da Silvestro dell’Aquila, (ricostruito dopo il terremoto del 1703) mentre a sinistra si trova la fonte battesimale realizzata nel XV secolo da Giovanni de’ Rettori.
La cattedrale inoltre ospita notevoli dipinti dei più illustri artisti locali tra cui ricordiamo la Disputa di Gesù tra i dottori di Francesco da Montereale (XV-XVI secolo) e il San Carlo fra gli appestati di Teofilo Patini realizzato nel 1888.
 
Nella volta infine si può ammirare un affresco ottocentesco raffigurante i patroni della città: san Massimo, san Bernardino da Siena, san Pietro Celestino e sant’Equizio abate.
 
Pur se non ancora totalmente fruibile dopo il sisma del 2009, il Duomo di San Massimo rappresenta un prezioso scrigno di epoche diverse, riprova di come l’arte e lo scambio culturale abbiano sempre fatto parte della fervida operosità cittadina.