IL FORTE SPAGNOLO

IL FORTE SPAGNOLO

A cura di Francesca Massaro, Storica dell’arte
 

Foto di Raniera Patavino
 

Il forte spagnolo è il monumento civico più rappresentativo della città dell’Aquila.
Chiamato più comunemente dagli abitanti castello cinquecentesco, esso è in realtà una fortezza, ossia una costruzione militare progettata, non a scopo abitativo, ma con una funzione tattica difensiva. Fu fatto erigere dal Viceré di Napoli Don Pedro da Toledo nel 1534 in seguito ad una rivolta della città contro gli Spagnoli “ad reprimendam audaciam Aquilanorum”, cioè per punire gli aquilani per essersi schierati con i Francesi. Architetto e progettista della costruzione fu lo spagnolo Don Pirro Luis Escrivà, già impegnato nella costruzione di Castel Sant’Elmo a Napoli.
 
I lavori continuarono fino al 1567 anno in cui gli aquilani non furono più in grado di pagare le esose tasse a loro imposte per la costruzione del forte e da allora la struttura venne utilizzata come alloggiamento delle truppe; i lavori ripresero in due fasi successive nel 1606 e nel 1698, mentre nel 1879 venne sostituito il ponte semilevatoio in legno con quello attuale in pietra. Il forte non fu mai utilizzato dal punto di vista militare e conserva il suo impianto originario, certamente tra i più evoluti tra tutti gli esemplari dei fortezze cinquecentesche della penisola. La sua particolarità è la pianta quadrata munita di quattro possenti bastioni ai lati con pareti a scarpata e sommità verticali.
 
Il portale d’ingresso è stato realizzato nel 1542 ad opera dello scultore Pietro Di Stefano e sovrastato dallo stemma di Carlo V con l’aquila bicipite. Lo spessore della muratura varia da un massimo di 10 metri alle basi a un
minimo di 5 metri alla sommità della cortina; è circondato da un ampio fossato largo 23 metri e profondo 14.

 
La fortezza fu restaurata dopo la seconda guerra mondiale e fino al sisma del 2009 ha ospitato il Museo Nazionale d’Abruzzo, la Sovrintendenza ai Beni Culturale e Ambientali, un Auditorium per la Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, l’Osservatorio dell’Istituto Nazionale di Geofisica ed una Sala Conferenze. Nel bastione di nordest è stato ospitato lo scheletro fossilizzato di un enorme mammut maschio adulto, ritrovato nel 1954 a Scoppito, nei pressi di quello che fu il lago pleistocenico della conca aquilana, a circa 20 metri di profondità.
 
Il forte è stato gravemente danneggiato dal sisma del 2009 ed è attualmente ancora in fase di restauro. Dal dicembre 2014 Il Museo Nazionale d’Abruzzo è in gestione al Polo Museale d’Abruzzo e la collezione principale è stata spostata dal 2015 nei locali dell’ex mattatoio comunale, situato nell’antico Borgo della Rivera.